Il nome di questo
delizioso piatto popolare è tratto dal nome dell’utensile e cioè della pentola
in coccio o in
rame nella quale viene cotto, è uno dei piatti più popolari in
Palestina e viene preparato in tutte le province della Palestina ma resta
sempre il piatto più tipico della città di Hebron.
Al qidre o qudar
(plurale) sono delle pentole di rame fatte a mano con una base larga ed un’apertura
più stretta, possono essere anche di terra cotta della stessa forma ma più o
meno grandi. Sono conosciute e distinte per le diverse grandezze e capienze da
poter contenere più o meno quantità di riso. Spesso queste qudar vengono
ordinate o commissionate nelle grandi occasioni o eventi (belli o tristi)
per supplire alle fatiche che le famiglie debbano affrontare in caso di
cerimonie pre/nuziali o battesimi o anche per commemorazioni funebri o anche
per suffragi in memoria di persone decedute. In quel caso si ordinano presso un
forno o anche di un catering o di un ristorante che provvedono a comperare la
carne e gli altri ingredienti ed essere pronti per il giorno e l’ora precisa
dell’evento sia triste che allegro.
Per il pagamento del
conto si calcola il numero delle pentole (dal peso preciso) e dei pezzi di
carne di montone ordinati (che devono essere di 250gr al pezzo circa). Ricordo
che mio fratello nell'ultimo viaggio che feci nel dicembre scorso ordinò una
decina di “qudar” che contenevano 8 pezzi di carne ciascuna (procurata
rigorosamente da lui) da offrire agli amici che non potevano essere presenti
alla cerimonia di matrimonio del figlio in quanto abitano nei Territori
Occupati e non possono venire a Gerusalemme se non con un permesso speciale.
Per l’occasione incaricò un ristorante di sua fiducia a provvedere per la
preparazione del piatto principale caldo oltre ai contorno e le salse giuste che
accompagnano questo piatto.
I qudar commissionati nel forno vicino a casa mia. |
Al qidre è un piatto tipico tra i più famosi e
importanti in Palestina, è considerato un piatto antico popolare in quanto non
ha subito grandi trasformazioni se non per la carne che può essere sostituita
con il pollo per l’alto costo della carne del montone. I piatti tipici sono
l’identità di un popolo perché ogni popolo ha i suoi segni identitaria e non
possono essere sostituiti o rubati o falsificati: come del resto il
vestito tradizionale e la danza popolare e la musica e così pure il cibo che
noi palestinesi difendiamo con i denti perché non ci venisse sottratto come la
terra l’acqua gli alberi e la casa ecc ecc.
In caso si volesse
farlo in casa e cucinarlo nel forno del quartiere la massaia ha da preparare il
tutto e coprire la bocca della pentola con la carta stagnola e portarla in
forno, diversamente si può anche preparare a casa in qualsiasi pentola ma si
consiglia quella in alluminio o antiaderente perché hanno una conduzione di
calore migliore di quelle di acciaio.
Il giorno del 1°
maggio ho voluto sbizzarrirmi e preparare il “qidre” a casa senza usare
la classica pentola ma quella in alluminio, vedi sotto.
Queste pentole sono
mie che ho portato dalla Palestina.
Ho cucinato la carne
di manzo con cipolla aglio alloro cardamomo e chiodi di garofano.
A parte ho fatto
saltare con olio tanta cipolla ed una scatola di ceci lessi ai quali ho
aggiunta la carne già cotta e tenera . Ho aggiunto il riso che avevo messo a
bagno per mezzora , ho aggiunto le spezie giuste macinate (curcuma pepe nero
aglio a scaglie cardamomo chiodo di garofano e sale), ho versato il brodo della
carne bollente attraverso il colino (il liquido deve essere sopra al riso di 1 cm , ho coperto la pentola e
lasciato cuocere a fuoco lento per ¾ d’ora.
Quel giorno abbiamo
mangiato in 4 persone servendoci da soli dal vassoio insieme a yogurt ed altre
salse e olive. Abbiamo avanzato per altre 4 persone.
Pranzo speciale che
sicuramente rifaremo qualora ce lo chiedano amici e parenti.
Siamo
sempre pronti a soddisfare le vostre richieste nel prepararvi un piatto
squisito di “qidre”.
Ha
ragione Juliano quando diceva:
«Il nostro dovere in quanto artisti è quello di
ricostruire questa distruzione.
In particolare l’identità: chi siamo, perché
siamo, dove stiamo andando, chi vogliamo essere».
(Juliano in un’intervista)
Nessun commento:
Posta un commento