Oggi vorrei parlare un po’ dello ZA’TAR o زعتر come
lo pronunciamo noi in Palestina, lo za’tar o origano o timo suo parente stretto
è semplicemente una pianta perenne, la si può considerare una pianta selvatica
antica e resistente che cresce nei campi del Mediterraneo arabo della Syria,
Libano e Palestina.
I Palestinesi da
millenni raccoglievano questa pianta in
primavera quando ancora fresca e tenera e la mangiavano con pane e olio d’oliva
oppure la aggiungevano all’impasto del pane o anche dentro ad un semplice
fagotto insieme alla cipolla ed al summacco (anch’esso una pianta selvatica
famosa palestinese) ed all’olio d’oliva diventando così un piatto rituale
della stagione come tanti altri piatti tipici da cucinare nei forni all’esterno
della casa.
Lo Za’tar
che viene più frequentemente consumato in Palestina è quella “mescolanza”
fatta di foglie di origano seccate e macinate insieme ad altre spezie oltre al
summacco ed al sesamo tostato che varia da una regione all’altra sia come colore
e sapore a seconda delle spezie che si aggiungono. Nei mercati troverete Za’tar
verde o giallo/senape o rosso ed i palestinesi conoscono la provenienza: Nablus,
Gerusalemme, Hebron o Gaza (chiamato anche za’tar ducca زعتر الدقة)
ed ecc ecc.
مكونات الزعتر من اليانسون
والكزبرة والكمون والقضامة والسماق وبزر دوار الشمس والسمسم والملح و ورق الزعتر
Questo benedetto
ZA’TAR divenne una forza culturale e simbolica in Palestina quando fu vietato
ai palestinesi la raccolta dello za’tar dopo il 48 perché l’autorità israeliane
da quel momento hanno considerato quella
terra “proprietà dello stato” dichiarando lo za’tar una “pianta protetta”.Ciò
che il governo israeliano chiama “state land” fu originariamente terra
espropriata dai suoi proprietari nativi palestinesi. Più tardi a queste “nuove
regole” che ritengo siano delle forme di repressione anziché di conservazione dell’ambiente
sapendo bene che tagliando l’erba la si rinforza e non si danneggia, l’origano
prende un’altra forma ed un altro significato:
ora viene coltivato e diventa un vero e proprio simbolo della
resistenza che si diffonde e si riconosce come tale anche fuori dalla
Palestina e direi anche in tutto il mondo attraverso I visitatori e gli
attivisti che solidarizzano con la causa palestinese. “IL CIBO A VOLTE E’
PIU’ DI QUALCOSA DA MANGIARE” dice Jeff Klein. Ed io aggiungerei:
è dignità è rispetto è condivisione è anche preghiera…
Ed è per
questo che dico sempre di rispettare questo cibo palestinese ed aiutare i
palestinesi a mantenere intatte queste millenarie tradizioni senza pasticciare
inconsapevoli del valore culturale e simbolico necessari per la conservazione
di questo popolo.
“CIBO E POPOLO VANNO A PARI PASSO”
“CIBO E POPOLO VANNO A PARI PASSO”
I contadini
palestinesi lo chiamano “la gioia dei monti”che viene dal
Greco“oras" (جبل)
"ganos" (مفرح أو مبهج) , perché
predilige le zone collinari e rocciose oltre alla Palestina in abbondanza
anche nelle pinete della Syria e del
Libano in quanto emana un profumo forte e caratteristico dal sapore un po’
piccante e un po’ amaro .
لن
يدخل الزكام منزلاً في مطبخه ضمة زعتر بري
|
Non
entra il raffreddore in quella casa in cui si trova un mazzetto di origano!
|
Oltre all’uso dello za’tar in
cucina e in tavola non possiamo ignorare alcuni suoi benefici sulla salute e vi
garantisco non sono pochi. E’ ricco di vitamine che assicura gran parte delle unità
necessarie nutritive all’organismo, è antiossidante e efficace anche per
eliminare l’ameba intestinale. Lo si può bere come una tisana con miele contro
la tosse canina e bronchiti e raffreddori, o anche per disintossicare e
purificare il fegato i reni e lo stomaco. Lo za’tar serve anche per rafforzare
il sistema immunitarie insieme alla nigella ed allo zenzero ed anche per
abbassare il colesterolo e distruggere i microbi (elicobacter) dello stomaco.
Insomma non posso elencare tutte le caratteristiche di
questo “farmaco” speciale che tutti i palestinesi conoscono non solo come
alimento ma anche come fonte di benessere fisico e psichico. Ricordo sempre mia madre che mi
correva dietro mentre andavo a scuola con un panino di “za’tar u zeit” perché
diceva anche lei che rafforza la memoria e fa ricordare allo studente tutta la
lezione specialmente quella di storia, sarà una credenza popolare! Ma ha
sempre funzionato.
E qui mi fermo ma non posso non terminare con la famosa frase
dello scrittore “SALMAN NATOUR” tratta dal suo libro “memorie”
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