Ecco allora com'era andato il nostro ultimo incontro del 26 novembre con gli studenti nella scuola alberghiera di Dolo:
Arrivo alle ore 9.00 del mattino e vado direttamente in cucina dove trovo ad attendermi lo CHEF insieme ad una decina di studenti, mi sono confrontata subito con lo Chef ed ho trovato pronta la spesa che la scuola poteva provvedere: Riso lenticchie cipolle pasta/pane, tiro fuori la spesa che ho provveduto a comperare io:
burgul (frumento spezzato) tahina e labaneh (crema di yogurt) oltre alle spezie e la pianta di menta.
Le lenticchie erano già cotte e così pure i ceci, anche la pasta/pane l’aveva già preparata lo Chef ed era pronta per essere stesa a piadina per cucinarla sull'antiaderente, cosa che avevano provveduto i ragazzi. Altra pasta era preparata per le focacce al sesamo ed alla nigella.
Ho chiesto ai ragazzi di tagliare le cipolle a julienne per farle glassare in padella prima di metterle insieme alle lenticchie per la “mujaddara” e per il riso e ceci “qidreh” per fare il pranzo.
Il Prof delle bevande ha preso le indicazioni per preparare “sharab al laimun u na’na’” la bevanda con la menta fresca e limoni e si è arrangiato con altri studenti in un’altra sala. Ha preparato anche due bricchi di thè alla menta con cardamomo e thè alla salvia con cannella (per restare con il tema delle spezie).
Prima di versare il cibo nei vassoi ho fatto un salto nell'auditorium dove si svolgeva il convegno per salutare
e ringraziare gli organizzatori e gli ospiti e quando entro in sala sento un saluto con ovazione e affetto da parte degli studenti che già mi conoscevano. Mi presento e ringrazio gli organizzatori ed i docenti che mi hanno invitata. Non potendo fermarmi fino alla fine torno di corsa in cucina per versare il cibo nei “vassoi tipici” portati da casa oltre alla tovaglia/kefia tipica, che il prof di sala ha steso in maniera elegante (certo che curano anche l’aspetto), il hummos è stato in parte spalmato dai ragazzi sulle fettine di pane e così pure il labaneh per facilitare la consumazione.
Quel giorno tutti i ragazzi si sono impegnati perché riesca bene i loro lavoro di futuri CHEF sia in cucina che al bar . Diverse tartine e dolci fatte da loro hanno completato e affiancato il nostro cibo palestinese . Non potevo che rimanere felice ed augurarmi che un nuovo incontro simile possa realizzarsi presto.
Tutti i Prof ed i Dirigenti della scuola insieme agli studenti e invitati hanno potuto assaggiare un cibo non loro ed apprezzare i sapori “dell’altro”. Hanno spezzato il pregiudizio e rotto il muro dell’indifferenza. Sono sicura che questo progetto rimarrà nelle menti degli studenti e così pure le foto ed i video girati per l’occasione oltre alle interviste.
Nell'auditorium c’erano anche due ospiti importanti dell’Africa regolarmente residenti in Italia che raccontavano le loro esperienze ma che purtroppo non sono riuscita a sentire le loro testimonianze.
Giornate così si dovrebbero fare regolarmente per superare l’intolleranza, il pregiudizio e favorire l’integrazione, lo scambio e la relazione dei diversi “culturalmente” in quanto è solo utile e arricchente.
Mi sento molto felice di portare un pezzo della Palestina nei luoghi lontani dove in genere non sono mai presente.
Grazie di tutto per tutti gli attori dell’evento e spero abbiano il coraggio di ripetere esperienze simili con altre realtà culturali presenti sul territorio.
Bassima
Bassima