venerdì 2 novembre 2012

Il Malfufeh ملفوف

Da qui iniziamo il nostro corso parlando delle nostre ricette più importanti parlando un po’ degli ortaggi e del loro effetto benefico presentandole spesso come piatti unici: 

Inizieremo con la VERZA e andremo avanti senza ordine ma rispettando il piatto che cuciniamo giorno per giorno.

Oggi cuciniamo la verza, per noi palestinesi si chiama Malfufeh (arrotolata per la sua forma a strati).

Anche in Palestina si conoscono gli effetti curativi dei cruciferi, verdure conosciute come i cavolfiore, broccolo romano, cavolo cappuccio, cime di rapa, cavoletti di Bruxelles molto utili per l’organismo :contro le infiammazioni delle vie respiratorie come raffreddore, mal di gola, laringite e bronchite. Essendo ricchi di Sali minerali: potassio, il ferro, il fosforo, il calcio e il selenio (antiossidante), depurano fegato e reni e curano anche il colon irritabile e combattono il reflusso, l’ulcera gastrica e la gastrite e cicatrizzano l’ulcera. Si può usarla anche pestata ed applicata come impacco sulle zone doloranti.

La verza costa poco e molto presente in autunno/inverno si trova facilmente nei mercati e supermercati. Nella cucina palestinese si può mangiarla cruda o tagliata a striscioline molto sottili come il cappuccio e condita con olio sale pepe cumino e limone, (perché il cumino? Perché combatte i gonfiori dell’intestino) ed anche cotta come viene usata nel resto dei paesi del mediterraneo. 

Il malfuf è uno dei piatti più importanti della cucina palestinese si potrebbe definirlo principe dei piatti che tutti in generale gradiscono. Confezionarlo è un po’ impegnativo perché si deve cercare la verza giusta che non sempre si trova, deve essere liscia e croccante di colore bianco/verde/violaceo(indice di freschezza), mi raccomando deve essere liscia(quella riccia non è adatta). Liscia perché la si deve prendere e sfogliare, levando le prime foglie dure (che mettiamo da parte), bisogna stare attenti a non romperle perché dobbiamo ricavare dei pezzi di media grandezza per poi sbollentarli (ammorbidire e non cuocere) e prepararli per rotolarli a sigaretta mettendoci un ripieno di riso/carne (usato in città) oppure farro/carne (usato nel villaggio) o anche vegetariane con prezzemolo pomodoro cipolla aglio e riso oltre alle spezie a seconda del gusto.



Le foglie dure si lavano e si mettono in fondo alla pentola, di seguito tutte le foglie riempite a mo di sigarette e messe a strati e in ordine. Si cospargono di Comino e di olio di girasole e si coprono di acqua bollente con un po’ di sale e qualche spicchio d’aglio di qua e di là.

Siamo disposte a prepararvi questo piatto squisito e farvelo avere, basta che ci dite quando e per quante persone.   

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